La somatizzazione di un disagio psichico manifestato attraverso la voce, come avviene nelle disfonie psicogene è noto da tempo (Baker, 2008; Behlau et al., 2001).
La diagnosi non è sempre evidente al primo contatto con il paziente. Parte della difficoltà consiste nelle differenti manifestazioni cliniche del disturbo e nel fatto che il paziente tende a evitare di parlare dei propri conflitti emotivi anche quando gli viene espressamente richiesto, riflettendo una iniziale resistenza ad associare i sintomi fisici a un proprio vissuto di disagio di carattere psicologico (Martins et al., 2014).
Tra le modalità più frequenti di alterazione psicogena della voce riscontrate troviamo l’afonia (Martins et al.,2014).
Le disfonie psicogene per definizione si caratterizzano per l’assenza di alterazioni anatomopatologiche riconducibili al disturbo vocale (Baker, 2008; Behlau et al., 2001).
Negli ultimi anni la ricerca neuroscientifica sta tentando di arricchire le complesse riflessioni in relazione questo disturbo in cui dimensione psichica, cervello e voce si interfacciano.
Di seguito uno studio preliminare ed esplorativo sui circuiti neurali che potrebbero essere coinvolti nelle manifestazioni cliniche.
Spengler et al. (2017) hanno osservato l’integrità funzionale del circuito amigdala-corteccia prefrontale in due pazienti con disfonia psicogena durante la presenza dei sintomi e subito dopo il recupero.
E’ noto infatti da studi su modelli animali e sull’uomo che l’esposizione cronica a stress elevato è associata ad alterazioni neurali a livello dell’amigdala e della corteccia prefrontale (Arnsten,2015).
Queste regioni del cervello costituiscono un circuito neurale essenziale per la percezione e la regolazione delle emozioni (Etkin et al., 2011).
Come si osserva in figura gli autori dello studio mostrano la presenza di alterazioni neurali nell’elaborazione emotiva in due pazienti con disfonia psicogena.
In alto si osservano le risposte neurali e in basso la connettività funzionale dei pazienti durante la presenza dei sintomi.
Immagine tratta da Spengler et al. (2017)
Spengler et al. (2017) hanno utilizzato due paradigmi di fMRI per valutare l’elaborazione emotiva di scene e volti prima e dopo il trattamento (manipolazione laringea) e la remissione dei sintomi. Gli autori hanno previsto un campione di controllo di due persone.
I pazienti ma non i controlli hanno mostrato una maggiore attività a livello delle regioni prefrontali mediali e una ridotta attività dell’amigdala durante la presenza dei sintomi comparata alla condizione post-trattamento.
Ulteriori anomalie sono state evidenziate relativamente alla connettività funzionale . Ad esempio il giro linguale, una regione connessa bidirezionalmente con l’amigdala mostrava un’attivazione funzionale alterata durante la presenza dei sintomi.
Gli autori ipotizzano e interpretano tali dati argomentando che tale anomalie funzionali potrebbero riflettere un iniziale aumento del controllo dello stato emotivo da parte dei pazienti nel tentativo di ridurre la percezione di un eccessivo stato emotivo di dolore e disagio psichico che a lungo termine potrebbe alterare la normale funzionalità del circuito amigdala-corteccia prefrontale.
La dimensione di disagio psicologico era emersa dal resoconto dei pazienti che riferivano la presenza di una notevole condizione di stress dovuta ad un abuso fisico e abbandono emotivo in un caso ed una dolorosa separazione dopo dieci anni di relazione di coppia ed un aborto spontaneo, nell’altro.
Un aspetto interessante che emerge dallo studio è che la funzionalità del circuito amigdala-corteccia prefrontale si normalizzava immediatamente dopo il recupero della voce in seguito al trattamento.
Studi ulteriori sono necessari per approfondire questo argomento, che potrebbero gettare luce su un ipotetico meccanismo neuropatico alla base delle disfonie psicogene allargando il quadro di riflessione su questo argomento (Spengler et al., 2017). Per adesso è importante interpretare questi dati con estrema cautela in attesa di una validazione su un campione più esteso e ulteriori riflessioni in un’ottica di confronto interdisciplinare che renda conto della complessità di tale disturbo espressione di un disagio di natura psichica.
Bibliografia:
Spengler, Franny B. et al. “Emotional Dysregulation in Psychogenic Voice Loss.” Psychotherapy and psychosomatics 86 2 (2017): 121-123 .
Arnsten AF: Stress weakens prefrontal networks: molecular insults to higher cognition. Nat Neurosci 2015;18:1376–1385.
Etkin A, Egner T, Kalisch R: Emotional processing in anterior cingulate and medial prefrontal cortex. Trends Cogn Sci 2011;15:85–93.
Baker J., The role of psychogenic and psychosocial factors in the development of functional voice disorder. Int J Speech Lang Pathol. 2008; 10:210-23
Behlau M, Azevedo R, Pontes P, Brasil O. Disfonias Funcionais. In Belhau MA editor. voz.
O livro do especialista. Rio de Janeiro: Revinter; 2001. p. 247—94.
Psychogenic dysphonia: diversity of clinical and vocal manifestations in a case series. Martins et al., Brazilian Journal of Otorhinolaryngology (2014)